domenica 21 giugno 2009

Sul passo Crocedomini


Vertigine, vento gelido, visioni di uno scenario lunare. Che lo si percorra in moto o in auto, il Crocedomini lascia il segno.
Ci siamo tornati due volte a giugno. La prima in Vespa, fino al rifugio e poi rapidamente sui nostri passi per scongiurare un temporale in arrivo con un abbigliamento più improvvisato del solito. La seconda su quattro ruote, con lo stesso rischio di pioggia imminente ed effetti di luce tra il gotico e il fotoritocco by Madre Natura.

Dai 343 metri d'altitudine di Breno - Vallecamonica al passo (1892 metri) si snoda una strada di circa 20 chilometri perlopiù stretta e tortuosa, con pendenza pronunciata salvo saltuari piani e allargamenti di carreggiata. Si attraversa un paesaggio vario, fatto di pascoli, cascine, boschi, rocce e cascate. Dal rifugio (ci si può fermare a pranzo o per uno spuntino, fare una passeggiata panoramica, le foto etc... o fermarsi anche a dormire) si prosegue per Bagolino... OPPURE (la nostra scelta) una strada in gran parte sterrata dalla parte opposta vi fa sbucare in Val Trompia dopo il Passo Maniva. Nel primo lungo tratto si attraversa su un altopiano un territorio completamente disabitato, decisamente panoramico punteggiato di laghetti alpini, pascoli e qualche nevaio, fino a trovarsi al cospetto di due gigantesche antenne satellitari retaggio di una base militare in disuso. Effetto surreale assicurato. Qui torna l'asfalto, la carreggiata si fa più ampia, si attraversano ancora boschi e prati, fino a ritrovare i centri abitati. Svoltando a destra da Lavone si raggiunge Pisogne e il lago d'Iseo.

Insomma, ne vale la pena. Ma attenzione: il passo è aperto soltanto dalla tarda primavera a fine estate. Il rifugio (t. 0364 310425) è aperto da maggio a ottobre.

Clicca qui per vedere la mappa del percorso e qui sotto
Passo Crocedomini
per le foto della nostra gita.