domenica 28 ottobre 2007

Giulivi per le olive

Che allegria raccoglier olive pei verdi prati!
Con strani attrezzi dagli svariati utilizzi a darci una mano:
la motocarriola, braccia forti e cuore di metallo;
lo scotitore che vibrando ci tempesta di piccole olive;
la famiglia dei rastrellini, suoi fidi aiutanti;
e le reti che raccolgono il frutto dell'albero, nonché del lavoro di una dura giornata.

(Riva di Solto - Fabio)

venerdì 12 ottobre 2007

Ricordando Tina



Addio Tina,

quando domani tornerò a casa tu non ci sarai.

Intendevo dire la casa dove siamo cresciute, o forse dovrei dire semplicemente la tua casa. Sì, perché lì sono cambiate tante cose ma ogni volta che tornavo tu c'eri sempre, fin dalle vacanze della quinta liceo quando ti avevano trovata in giardino e io, felicissima della notizia, al telefono da Amsterdam gridavo Non fatela andar via!, e i miei che rispondevano Figurati se va via, ché qui si mangia bene. Ti ho comprato una costosissima ciotola di acciaio inox in un negozio di design (in Italia è arrivata anni dopo!) e te l'ho portata. Tu eri piccolissima, ti addormentavi tra le nostre braccia come una bimba e miagolavi con una vocina che è rimasta quella di sempre. Avevi la passione dei croccantini, ma ti piacevano soprattutto le zucchine ripiene, perché è con quelle che mio padre è riuscito ad avvicinarti la prima volta, quando eri ancora diffidente.

Ti abbiamo fotografata dappertutto, in ogni angolo della casa, sempre con quello sguardo verde intenso, da diva. Ti mettevi in posa per le foto: ti piaceva riuscire bene, essere all'altezza della situazione. Ne ho così tante di tue foto, che non so neppure quali scegliere per l'album. Quella che mi ricordo di più, che proprio non dimentico, è quella sulla coperta rossa. Te la ricordi? In quella foto, anche se non si vedono, ci sono anche Cesare e Cleo. Eri così bella con quel pancione, con quell'atteggiamento da mamma improvvisamente diventata responsabile, adulta, anche se avevi ancora voglia di giocare. Io e Ambra volevamo che tu provassi cosa significa essere madre, prima che si mettesse in atto l'apparentemente inevitabile sterilizzazione che poi nel tempo, diciamolo, aveva messo alla prova la tua linea da pantera. E pensare che quel fascino longilineo aveva provocato un bel movimento in giardino, con gli aspiranti padri che sembravano in fila per un casting a Cinecittà. Alla fine hai scelto, e i tuoi due enormi gattoni sono ancora qui. Cercheremo di consolarli quando non avranno più la tua ciotola per fare il bis di bocconcini. Ci hai lasciato una prole simpatica, che ci ha fatto ridere in un sacco di occasioni. Come quell'estate che io e Ambra avevamo sbagliato qualcosa con le dosi delle scatolette di cibo e gli era venuta la diarrea e inseguendosi in giardino si erano riempiti a vicenda di spruzzi di me... ehm bè, dai che ti ricordi...

Andavi d'accordo con tutti, e tutti ti amavamo, anche se sappiamo con chi avevi un rapporto speciale. Quando mio padre era via per qualche giorno ti sedevi davanti all'ingresso e iniziavi a miagolare. Eri proprio nostalgica! Non potevamo neanche macinare il caffè, perché tu correvi in cucina piena di speranza. Tina, spero che alla fine tu l'abbia capito: era la macchinetta a fare quel rumore, non lui!

Ci sono così tante cose che mi vengono in mente pensando a te. Ultimamente non venivo molto a trovarti, ma con te era sempre come se ci fossimo appena viste. Ti prendevo in braccio, ti accarezzavo sopra la coda, e tu stavi lì per un po'. Eri sempre pronta a infilarti nel mio zaino o sulla valigia, e ad acciambellarti sui maglioni di lana che poi mi riportavo a casa pieni del tuo lucidissimo pelo bianco. A volte mi mordicchiavi, appena appena, per attirare l'attenzione, e poi quando ci riuscivi era tutto un leccare, fare le fusa e miagolare.

Spero che tu non abbia sofferto troppo, poche ore fa, quando qualcuno, chissà chi, ti ha investito davanti a casa. Cerco di non pensare alla pozza di sangue sull'asfalto dove ti hanno trovata. Dirti addio è molto difficile. Continuerei a scrivere all'infinito se solo servisse a tenerti in vita.

Ma ora che il tuo corpo è sotto terra, la tua anima la portiamo nel cuore.

Grazie per aver scelto la nostra casa quel pomeriggio d'agosto e grazie per essere sempre rimasta con noi.


Elly


Qualcuna delle tante foto che ti abbiamo scattato si trovano in un web album, cliccando qua sotto su di te:

Ricordando Tina