Un viaggio via terra dall'Italia a
Istanbul, fatto nel marzo 2010, con mezzi pubblici di varia natura,
attraverso Croazia, Bosnia Herzegovina, Serbia e Bulgaria.
Le tappe:
5 Marzo – Da Milano ad Ancona e
partenza per Spalato. Raggiungo Ancona da Milano tramite due treni
regionali: Milano-Bologna, partenza ore 11.20 e arrivo ore 14.30:
Bologna-Ancona, partenza ore 14:36 e arrivo ore 17:24. Spesa
complessiva 24,90€. Ad Ancona incontro Francesco, mio compagno di
viaggio, partito invece da Roma. Alle 21:00 la nave Dubrovnik lascia
Ancona con noi a bordo, diretta a Spalato. Il viaggio per due persone
ci costa 97€ (passaggio ponte, ovviamente).
6 Marzo – Da Spalato a Mostar.
Arriviamo a Spalato alle 7 di mattina. Breve giretto in città, dato
che l'ho già visitata con Elly in passato (molto graziosa, ma sta
perdendo rapidamente la propria autenticità, almeno nel centro
storico). Alle 10.55 saliamo su un bus semi-deserto alla volta di
Mostar. La stazione dei bus è sul lungomare, poco distante dal punto
in cui ci lascia la nave. Il pullman scende lungo la costa, il mare
cristallino sempre in basso alla nostra destra. Poi, dopo Ploĉe,
svolta verso l'interno e, seguendo la valle della Neretva, ci
introduce nel paesaggio brullo tipico della Herzegovina, fatto di
colline prive di vegetazione. I fori di proiettile che compaiono sui
muri dei palazzi, spesso mezzi crollati, e i minareti che affiancano
i campanili sono il segno tangibile che abbiamo cambiato stato.
Arriviamo a Mostar nel pomeriggio (arrivo previsto alle 15:00, ma
facciamo più di un'ora di ritardo). A Mostar alloggiamo all'Hostel Dino (dal nome del gestore), ottimo per posizione e prezzi (20€ la
doppia).
7 Marzo – Da Mostar a Sarajevo. Dopo
una mattina di relax, passata a crogiolarsi sotto il sole di Mostar,
alle 15 in punto partiamo per Sarajevo (esiste anche un treno, ma è
mooolto più lento). Il viaggio dura circa sei ore ma merita:
attraversiamo vallate scoscese e lussureggianti, zone montuose e
laghi, e approdiamo a Sarajevo in serata, appena in tempo per
piazzarci all'Hostel City Centre, che si rivela un troppo affollato
per i miei gusti. Per fortuna che ci dirottano in un
micro-appartamentino privato alle porte del centro città: prezzo
20.45€.
8 Marzo – Da Sarajevo a Belgrado.
Dalla Central Station di Sarajevo parte un solo bus, alle 6 del
mattina. Decisamente più numerosi i bus che partono dalla Lukavica
Station, molto distante dal centro ma collegata tramite un autobus
(informatevi sul posto). Le partenze giornaliere sono: 6:15, 8:00,
9:45, 11:00, 12:30, 15:00, 22:00). Noi optiamo per quello delle
11:00. Il viaggio è lungo (7 ore dichiarate ma ce ne mette almeno un
paio in più) ma condito da numerose e gradevoli soste. Dopo pochi
chilometri compaiono cartelli in cirillico e capiamo così di essere
nella Republika Srpska, la regione
bosniaca a maggioranza serba. Poi, ad un tratto, le montagne lasciano
spazio a una pianura fertile, enorme, disseminata di vecchi borghi
agricoli con casette minuscole, che sembrano uscite direttamente da
un libro di fiabe. Siamo entrati in Serbia.
9 Marzo – Belgrado. Giornata
ritemprante, dopo il lungo viaggio in pullman da Sarajevo e prima del
lunghissimo viaggio in treno per Istanbul. Alloggiamo al Cricket Hostel: camere belle, colorate e pulite, ottimo rapporto
qualità-prezzo (12€ a testa per una doppia) e accoglienza assai
cordiale. Immancabile rete free wifi.
10 Marzo – Balkan Express. Viaggio
lunghissimo, 24 ore no stop, ma esperienza epica che deve essere
vissuta (paghiamo 9.776 Dinari per due biglietti, equivalenti a 97
euro – i biglietti si possono fare soltanto allo sportello della
stazione di Belgrado). Al confine tra Serbia e Bulgaria assistiamo a
scene di puro contrabbando. Prima due tizi che, armati di cacciavite,
smontano pannelli del treno per nascondere stecche di sigarette. Poi
signore dall'aria materna, salite poco prima della frontiera, con
pacchetti di sigarette nascosti ovunque, sotto le ampie gonne o
all'interno della terra dei vasi di fiori che portano con sé. Con
ampi sorrisi e banconote nascoste tra le pagine dei passaporti
riescono a rendere meno severi i controlli dei baffuti agenti di
frontiera. Le pagine stracolme di timbri dei loro passaporti ci fanno
capire che quel viaggio costituisce la loro quotidianità.
All'imbrunire arriviamo a Sofia, dove ci fanno montare su un treno
più piccolo (occhio a qualche falsa guida che zelante si offrirà di
accompagnarvi al giusto binario). Con 10€ avrete diritto a un letto
in una comoda cuccetta a tre posti.
11 Marzo – Arrivo a Istanbul. Nel
cuore della notte veniamo svegliati per sbrigare le formalità
necessarie per l'ingresso in territorio turco (frontiera di Edirne).
Doveste capitarci, non mettetevi in coda con tutti quelli che devono
acquistare il visto (noi italiani, a differenza di spagnoli, inglesi
e olandesi, non ne abbiamo bisogno) ma andate dritti a farvi timbrare
il passaporto allo sportello. C'è anche un piccolo alimentari in cui
è possibile comprare acqua e provviste per la notte. La mattina il
treno entra a Istanbul costeggiando il Mare di Marmara. Spettacolo
che mi perdo, dato che il letto è accogliente e dormo della grossa.
12 Marzo – Istanbul. Due giorni di
relax e bighellonate, nel corso quali l'unico mezzo che prendiamo è
il battello per raggiungere Uskudar... Alloggiamo al Chillout Hostel.
C'ero già stato qualche anno fa, ma mi sa che questa è l'ultima
volta che ci vengo dato che Iskitlal Caddesi sta rapidamente e
fastidiosamente diventando il cuore della movida di Istanbul.
13 Marzo – Da Istanbul a Roma.
Rientro in Italia in aereo con la compagnia lowcost Blu Panorama (il
biglietto ci costa circa 50€ a testa). Il bus per l'aeroporto parte
da piazza Taksim e ce n'è uno ogni mezz'ora (17 lire turche, un po'
caro...).
Consigli random. I viaggi in pullman
(Balkan Express escluso) sono tendenzialmente da preferirsi a quelli
in treno, decisamente più lenti e poco frequenti. Gli ostelli che
abbiamo incontrato nei Balcani ci sono piaciuti parecchio: puliti,
economici e dotati di rete wireless. Portarsi un piccolo notebook, un
tablet o un qualunque apparecchio dotato di connessione wifi può
essere una buona idea...
Questo è quanto. Buon viaggio!
fabio
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