martedì 20 settembre 2011

Balkan Express: da Milano a Istanbul nei Balcani, con treni, nave e pullman


Un viaggio via terra dall'Italia a Istanbul, fatto nel marzo 2010, con mezzi pubblici di varia natura, attraverso Croazia, Bosnia Herzegovina, Serbia e Bulgaria.

Le tappe:

5 Marzo – Da Milano ad Ancona e partenza per Spalato. Raggiungo Ancona da Milano tramite due treni regionali: Milano-Bologna, partenza ore 11.20 e arrivo ore 14.30: Bologna-Ancona, partenza ore 14:36 e arrivo ore 17:24. Spesa complessiva 24,90€. Ad Ancona incontro Francesco, mio compagno di viaggio, partito invece da Roma. Alle 21:00 la nave Dubrovnik lascia Ancona con noi a bordo, diretta a Spalato. Il viaggio per due persone ci costa 97€ (passaggio ponte, ovviamente).

6 Marzo – Da Spalato a Mostar. Arriviamo a Spalato alle 7 di mattina. Breve giretto in città, dato che l'ho già visitata con Elly in passato (molto graziosa, ma sta perdendo rapidamente la propria autenticità, almeno nel centro storico). Alle 10.55 saliamo su un bus semi-deserto alla volta di Mostar. La stazione dei bus è sul lungomare, poco distante dal punto in cui ci lascia la nave. Il pullman scende lungo la costa, il mare cristallino sempre in basso alla nostra destra. Poi, dopo Ploĉe, svolta verso l'interno e, seguendo la valle della Neretva, ci introduce nel paesaggio brullo tipico della Herzegovina, fatto di colline prive di vegetazione. I fori di proiettile che compaiono sui muri dei palazzi, spesso mezzi crollati, e i minareti che affiancano i campanili sono il segno tangibile che abbiamo cambiato stato. Arriviamo a Mostar nel pomeriggio (arrivo previsto alle 15:00, ma facciamo più di un'ora di ritardo). A Mostar alloggiamo all'Hostel Dino (dal nome del gestore), ottimo per posizione e prezzi (20€ la doppia). 
 
7 Marzo – Da Mostar a Sarajevo. Dopo una mattina di relax, passata a crogiolarsi sotto il sole di Mostar, alle 15 in punto partiamo per Sarajevo (esiste anche un treno, ma è mooolto più lento). Il viaggio dura circa sei ore ma merita: attraversiamo vallate scoscese e lussureggianti, zone montuose e laghi, e approdiamo a Sarajevo in serata, appena in tempo per piazzarci all'Hostel City Centre, che si rivela un troppo affollato per i miei gusti. Per fortuna che ci dirottano in un micro-appartamentino privato alle porte del centro città: prezzo 20.45€.

8 Marzo – Da Sarajevo a Belgrado. Dalla Central Station di Sarajevo parte un solo bus, alle 6 del mattina. Decisamente più numerosi i bus che partono dalla Lukavica Station, molto distante dal centro ma collegata tramite un autobus (informatevi sul posto). Le partenze giornaliere sono: 6:15, 8:00, 9:45, 11:00, 12:30, 15:00, 22:00). Noi optiamo per quello delle 11:00. Il viaggio è lungo (7 ore dichiarate ma ce ne mette almeno un paio in più) ma condito da numerose e gradevoli soste. Dopo pochi chilometri compaiono cartelli in cirillico e capiamo così di essere nella Republika Srpska, la regione bosniaca a maggioranza serba. Poi, ad un tratto, le montagne lasciano spazio a una pianura fertile, enorme, disseminata di vecchi borghi agricoli con casette minuscole, che sembrano uscite direttamente da un libro di fiabe. Siamo entrati in Serbia.

9 Marzo – Belgrado. Giornata ritemprante, dopo il lungo viaggio in pullman da Sarajevo e prima del lunghissimo viaggio in treno per Istanbul. Alloggiamo al Cricket Hostel: camere belle, colorate e pulite, ottimo rapporto qualità-prezzo (12€ a testa per una doppia) e accoglienza assai cordiale. Immancabile rete free wifi.

10 Marzo – Balkan Express. Viaggio lunghissimo, 24 ore no stop, ma esperienza epica che deve essere vissuta (paghiamo 9.776 Dinari per due biglietti, equivalenti a 97 euro – i biglietti si possono fare soltanto allo sportello della stazione di Belgrado). Al confine tra Serbia e Bulgaria assistiamo a scene di puro contrabbando. Prima due tizi che, armati di cacciavite, smontano pannelli del treno per nascondere stecche di sigarette. Poi signore dall'aria materna, salite poco prima della frontiera, con pacchetti di sigarette nascosti ovunque, sotto le ampie gonne o all'interno della terra dei vasi di fiori che portano con sé. Con ampi sorrisi e banconote nascoste tra le pagine dei passaporti riescono a rendere meno severi i controlli dei baffuti agenti di frontiera. Le pagine stracolme di timbri dei loro passaporti ci fanno capire che quel viaggio costituisce la loro quotidianità. All'imbrunire arriviamo a Sofia, dove ci fanno montare su un treno più piccolo (occhio a qualche falsa guida che zelante si offrirà di accompagnarvi al giusto binario). Con 10€ avrete diritto a un letto in una comoda cuccetta a tre posti.

11 Marzo – Arrivo a Istanbul. Nel cuore della notte veniamo svegliati per sbrigare le formalità necessarie per l'ingresso in territorio turco (frontiera di Edirne). Doveste capitarci, non mettetevi in coda con tutti quelli che devono acquistare il visto (noi italiani, a differenza di spagnoli, inglesi e olandesi, non ne abbiamo bisogno) ma andate dritti a farvi timbrare il passaporto allo sportello. C'è anche un piccolo alimentari in cui è possibile comprare acqua e provviste per la notte. La mattina il treno entra a Istanbul costeggiando il Mare di Marmara. Spettacolo che mi perdo, dato che il letto è accogliente e dormo della grossa.

12 Marzo – Istanbul. Due giorni di relax e bighellonate, nel corso quali l'unico mezzo che prendiamo è il battello per raggiungere Uskudar... Alloggiamo al Chillout Hostel. C'ero già stato qualche anno fa, ma mi sa che questa è l'ultima volta che ci vengo dato che Iskitlal Caddesi sta rapidamente e fastidiosamente diventando il cuore della movida di Istanbul.

13 Marzo – Da Istanbul a Roma. Rientro in Italia in aereo con la compagnia lowcost Blu Panorama (il biglietto ci costa circa 50€ a testa). Il bus per l'aeroporto parte da piazza Taksim e ce n'è uno ogni mezz'ora (17 lire turche, un po' caro...).

Consigli random. I viaggi in pullman (Balkan Express escluso) sono tendenzialmente da preferirsi a quelli in treno, decisamente più lenti e poco frequenti. Gli ostelli che abbiamo incontrato nei Balcani ci sono piaciuti parecchio: puliti, economici e dotati di rete wireless. Portarsi un piccolo notebook, un tablet o un qualunque apparecchio dotato di connessione wifi può essere una buona idea...

Questo è quanto. Buon viaggio!

fabio

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