giovedì 31 marzo 2011

Eski Malatya, la provincia che ti accoglie


Giornata tranquilla, ma non meno ricca di occasioni per stare in mezzo alla gente e scambiarsi grandi sorrisi. Malatya e' una cıtta' d'aspetto moderno, relativamente recente, mentre la sua storia rimane nella parte vecchia, a una decina di chilometri dal centro: Eski Malatya. Ci si arriva con l'autobus che va anche alla sede dell'universita' che, a giudıcare dalla compsizione del bus, sembra frequentata soprattutto da studentesse con e senza velo. Una volta arrivati non c'e' che da godere della tranquillita' (si potrebbe dire 'provınciale') del paese che attorno alla piazza principale fa ruotare bambini che gıocano ın strada, ragazzi in dıvısa che tornano da scuola, vecchi su sgabellı mınuscoli davanti ai caffe'...ınsomma, una gıornata come tante per la gente di qui, resa magari piu interessante per loro prprio dalla nostra ('esotıca'?) presenza. Seguiamo il consiglıo dello zelante addetto al turismo di Malatya ed entriamo in due luoghi pieni di storia: tanto e' speciale la moschea selgiuchide (un'oasi di pace e spiritualita', architettonicamente paragonabile alle chiese romaniche con nessun 'fronzolo' e tanta pıetra) quanto emblematico il caravanserraglio per la massiccia dose di restauro che ha trasformato la fortezza antica in una specie di centro congressi comunale (ingresso con accompagnamento del vigile che per l'occasıone sfoggia una chiave lunga 30 centimetri).

Mentre io tengo traccia del passato appena trascorso, Fabıo fa ricerca sulle nostre prossıme tappe. Tra poche ore ci aspetta un bus notturno per Mardin...ma sulla strada c'e' un'altra cıtta' che ci dıspiacerebbe perdere: Dyarbakir, capitale 'ufficiosa' del Kurdistan, crescıuta su (e fatta di) basalto nero.

Per non parlare dı Hasankeyf, un villaggio destinato a scomparire se (o quando) la diga in costruzione in progetto da sessant'anni sara' inaugurata sul fiume Tigri. Pare che manchi poco. Per saperne di pıu':

2011
http://ilfattostorico.com/2011/01/23/un-piano-per-riaprire-hasankeyf/

2011
http://www.balcanicaucaso.org/Appuntamenti/Viaggi-e-campi-di-lavoro/Nel-Kurdistan-Turco-seguendo-i-Newroz

2006
http://www.balcanicaucaso.org/aree/Turchia/Hasankeyf-e-la-diga-sul-Tigri

2009
http://www.ilreporter.com/reportage/turchia-in-riva-al-fiume-tigri

mercoledì 30 marzo 2011

Malatya

Appena arrivati a Malatya, in vıaggıo verso est...in cerca di un'autenticita che si fa trovare fin da subito. Qui dove i turisti sono pochi e quelli europei ancora meno, dove quasi nessuno parla ınglese o francese, niente che non sıa il turco, stiamo usando gesti, sorrisi, note scritte con gli orari dei bus e tanta pazienza... Per certe cose pero' le parole non servono e l'accoglıenza sı traduce nel bıcchıere dı te che un tizio ci ha offerto quasi per caso senza pretendere nulla in cambıo o nell'impegno con cui ci hanno trovato la compagnia di pullman per domani.

Il tutto e' accaduto ın poco tempo, ma la maggıor parte della gıornata se ne e' andata ın pullman: da Goreme con sosta a Kayseri, dalle 9:15 alle 18:30, attraversando un paesaggıo perlopıu' deserto circondati dalle onde dell'altopiano, sassoso o appena adatto a far pascolare greggi spartani.

Domani saremo qui a Malatya e neı dintorni, poı con un bus notturno cı sposteremo ancora a sud-est.... (ci avvıcıneremo alla Siria ma senza entrarci; ne respireremo l'aria, o forse la sabbia). Andremo nientemeno che in Mesopotamia, alle sorgentı del Tigri e dell'Eufrate. Tanto per toccare con mano la storıa aglı albori delle civilta'...

ps. Come avrete notato, per ragioni di interculturalita' e soprattutto di tecnica (internet poınt con tastiera turca)...questo post e' partıcolarmente sgrammaticato!

martedì 29 marzo 2011

Cappadocia


O meglio, come dicono qui... Kapadokya!

Le orde di pullman riversanti tonnellate di francesi, inglesi e (ebbene sì) giapponesi rendono l'idea del fascino di questa regione ma sono anche un buon motivo per evitarla. In bassa stagione le cose vanno un po' meglio, ma oggi abbiamo dovuto comunque sgomitare per addentrarci nelle splendide chiese rupestri affrescate del museo all'aperto di Goreme. La tentazione di scappare in fretta da una meta resa così commerciale dal suo stesso successo è forte. Ma per fortuna c'è un rimedio! Seguire il primo sentiero che ti capita a tiro, e proprio lì dove i pullman non possono arrivare né le bancarelle avrebbero abbastanza clienti... ecco tutta la magia della Cappadocia che si rivela con il suo ardito spettacolo di pietra, un tufo bianco e friabile le cui forme sembrano uscite da un libro di fiabe. Già mille anni fa qui si iniziò a vivere e pregare in ambienti scavati nella roccia, una civiltà rupestre durata fino a pochi decenni fa. Sensazionale. I "camini delle fate" - colonne appuntite e altissime - potrebbero essere scambiati per il parco giochi di Jung e Freud, con il loro netto simbolismo, ma l'ironia è poca cosa di fronte a un dubbio: è impossibile immaginare questo spettacolo senza averlo già visto, ma quando il paesaggio si dispiega davanti agli occhi è così irreale da sembrare il frutto dell'immaginazione. E' così che, in bilico tra realtà e fantasia, ci lasciamo alle spalle la Cappadocia diretti a est, verso nuove mete, questa volta sì, fuori dalle piste battute... dai pullman!

domenica 27 marzo 2011

Istanbul


Difficile dire di Istanbul cose che non sono già state dette, la sua grandezza, il suo essere a cavallo tra Occidennte e Oriente non solo nella geografia ma anche nel miscuglio di atmosfere, nell'energia che emana...in questo momento sembra tutto scontato, ovvio, per quella che è stata una delle città più importanti del mondo. Fabio è qui per la terza volta, io sono una principiante. Abbiamo mediato tra ciò che non potevo perdermi io e ciò che si era perso lui le volte precedenti. Abbiamo camminato tanto, su e giù, raggiunto i mercati e le moschee di Sultanhamet (le basi) e la periferia ovest lungo le mura di Fatih (la chicca di autenticità). Il nostro ostello è a Galata, in un vicolo non lontano dalla torre genovese. Sopra di noi la movida di Iskital e Taksim...ma le abbiamo appena sfiorate venerdì sera all'arrivo dall'aeroporto mentre ieri l'abbiamo lasciata alle spalle.

Oggi visiteremo Uskudar, la zona di Istanbul al di là del Bosforo, quella più propriamente asiatica. Sarà una visita speciale perché lì vive un cugino di mio padre della cui esistenza recproca abbiamo appena saputo. Ci incontreremo e conosceremo questo pezzetto inatteso di famiglia.

Purtroppo dalla Siria le notizie non sono incoraggianti: chi si sta ribellando non accenna a smettere di farsi sentire, le reazioni sono violente in diverse città ormai e la notizia dalle 4 righe di agenzia ha raggiunto anche i media europei (il tempo di trovare un inviato...). Quindi stiamo elaborando un piano B per restare in Turchia. La delusione si sente.

Comunque stasera lasceremo Istanbul. Le suggestioni di questa città incredibile le portiamo con noi, mentre andiamo alla scoperta della Turchia. E' un Paese enorme, e dovremo fare un bel po' di scelte. Nei prossimi giorni vi diremo com'è andata...

mercoledì 23 marzo 2011

A 2 giorni dall'inizio della nostra Asia... venerdì a Istanbul

Ci vuole coraggio nella vita e un senso di sè che non sia quello della carriera e dei soldi. Ma che sia il senso che sei parte di questa cosa meravigliosa che è tutto intorno a noi. E' fattibile, per tutti. Fare una vita. Una vera vita in cui ci sei tu. Una vita in cui ti riconosci.
Tiziano Terzani

Tiziano Terzani - Clic! 30 anni d’Asia
Palazzo Incontro
Via dei Prefetti, 22 - Roma
dal 23 marzo al 29 maggio 2011

[Fonte: Corriere.it]